Aspetti emotivi, comportamentali e relazionali implicati nel Trattamento della DE con PGE1



Il dispositivo trans uretrale che si compone di un applicatore e di un sistema medicato contenente Prostaglandin E1 (che chiamerò, per semplicità, con l’acronimo: PGE1), viene somministrato al bisogno tramite inserimento del bastoncino nell'uretra con successiva pressione sulla parte superiore dell'applicatore per il rilascio del farmaco, utilizzato per trattare la Disfunzione Erettile (DE).

 

Gli aspetti emotivi e relazionali associati al suo uso possono variare da persona a persona. Nonostante ci siano delle differenze individuali da rispettare, grazie all’esperienza maturata negli anni in qualità di sessuologo clinico prendo in considerazione, di seguito, alcuni aspetti comuni. 

 

La Disfunzione Erettile può avere un impatto significativo sull'autoimmagine e sulla autostima. L'immagine di sé a seconda di come si è strutturata nel tempo di una persona influenza l’autostima. Questa interdipendenza può essere anche “virtuosa” non soltanto e non sempre, negativa. Infatti, attraverso la psicoterapia si può imparare, apprenderne le modalità per utilizzarla a proprio vantaggio. L'immagine di sé è un costrutto ipotetico, più semplicemente un concetto complesso che si riferisce alla percezione che una persona ha di sé stessa in un determinato momento della propria esistenza e che include: i tratti più durevoli della personalità, le emozioni che la persona prova e i comportamenti che la persona mette in atto e le percezioni che si attribuisce.

 

L'ansia legata alle prestazioni sessuali può essere una causa e/o, allo stesso tempo, anche una conseguenza della disfunzione erettile. Meccanicamente, chimicamente e organicamente il PGE1 può, almeno dopo l’inserimento intrauretrale del gel, ridurre l'ansia migliorando la funzione erettile, ma senza un supporto psicosessuologico competente ed integrato alla farmacoterapia, possono verificarsi complicanze comportamentali fino alla rinuncia di fare nuovi tentativi. Questa eventualità può far precipitare nello sconforto e nell’angoscia il paziente, contribuendo a solidificare la scarsa compliance con la prescrizione dell’andrologo, urologo o endocrinologo. 

 

Sul piano relazionale è di fondamentale importanza che fra partner sessuali o nella coppia più consolidata, ci sia una comunicazione rispettosa ed aperta riguardo la Disfunzione Erettile e che la scelta, di utilizzare quel farmaco, sia il più possibile condivisa. Quindi sarebbe opportuno verificare, previamente, che ci siano queste condizioni e se ci fossero delle mancanze, compensarle prima di qualsivoglia uso del farmaco non solo con la semplice richiesta di sottoscrivere un consenso informato ma facendo incontrare i partner con un (una, u*) sessuologo clinico. Le consulenze psicosessuologiche di coppia (che prevedano anche momenti individuali) possono fare della “psicoeducazione” uno degli interventi principali. In queste situazioni, gli incontri di coppia sono finalizzati soprattutto a sviluppare capacità di sostegno emotivo reciproco fra partner. 

 

Alcune persone possono avere resistenze nell'utilizzare farmaci per via intrauretrale. La consapevolezza e la comprensione degli aspetti pratici del trattamento possono aiutare a superare eventuali preoccupazioni e ritrosie. Ma non basta seguire, alla lettera, le indicazioni del medico riguardo all'uso del farmaco. Le persone prendono decisioni e aderiscono al Trattamento farmacologico anche sulla base di bisogni, motivazioni e soprattutto di aspettative che non sempre sono rappresentate dalla comunicazione del medico che l’ha prescritto. 

 

Sappiamo che la Disfunzione Erettile può avere molteplici cause e anche quando le cause di natura biologica e organica sembrano avere avuto un’incidenza prevalente nell’aver generato il problema, possono coesistere -sempre e comunque- fattori e con/cause di natura emotiva, psicologica e relazionale che mantengono, aggravano, nel tempo, la disfunzione sessuale maschile. Altrimenti potrebbe minare anche l’efficacia del farmaco. Per questi, ed altri motivi, che un approccio integrato di tipo bio-psico-sociale (dove sociale sta per relazionale), che coinvolga la figura del sessuologo clinico o psicosessuologo può essere più efficace nel trattare la Disfunzione Erettile e migliorare la qualità della vita sessuale della singola persona e della coppia. Il coinvolgimento del sessuologo può migliorare l’efficacia del farmaco e prevenire conseguenze emotive e relazionali più dolorose. Sequele che, nelle peggiori delle ipotesi, potrebbero cronicizzare il problema e vanificare altre opportunità future di miglioramento. 

 

A ogni modo è consigliabile consultare uno specialista certificato ed esperto (sessuologo clinico), un professionista della salute sessuale per una valutazione più approfondita e un piano di trattamento personalizzato.

Dr. Andrea Ronconi Sessuologo Clinico e Psicoterapeuta  

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