Tratto da articolo pubblicato il 08.09.2008 su RIMINI DONNA, RD Editore da Rimini Comunicazione srl scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo: "Masturbazione Compulsiva"
Caro Dottore, ho 30 anni e da 2 mesi frequento un ragazzo di 35 anni.
Sul piano della relazione siamo in sintonia sotto tutti i punti di vista, fatta eccezione per la sessualità. Mi sono accorta sin dal primo approccio che era come se lui evitasse di penetrarmi, come se il suo eccitamento non fosse finalizzato al coito ma fosse sostenuto solo dai preliminari.
Fatta eccezione per alcuni rari episodi, nei quali comunque non è riuscito ad eiaculare dentro di me (pur usando il profilattico), non abbiamo fatto altro che accarezzarci e baciarci reciprocamente le nostre parti più intime.
L’ho sorpreso già diverse volte masturbarsi davanti al video del pc di casa mentre era connesso ad un sito erotico. In diverse occasioni mi ha chiesto di vedere filmati insieme e farlo come vuole lui. Cosa devo pensare? (mail firmata)
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Gentile Signorina, è chiaro come questa modalità di fruire del piacere sessuale che le viene richiesto dal suo ragazzo non sia quella che si aspettava e le impedisca non solo di vivere delle esperienze sessualmente gratificanti ma probabilmente di progettare un futuro con lui. Se simili richieste costituissero un gioco da farsi ogni tanto allora sarebbe facile e magari anche piacevole farlo insieme.
Potenzialmente ci si può adattare a qualsiasi situazione, anche alle più particolari, se il rapporto fra due persone è caratterizzato da sentimenti profondi e rispetto reciproco.
Purtroppo per lei però, da come scrive, sembra che il suo ragazzo non desideri e non riesca altro che farlo in quel modo “così particolare” e spesso da solo.
Probabilmente la capacità di eccitarsi del suo ragazzo è limitata alle sole attività sessuali extra-coitali come la masturbazione ed i rapporti orogenitali (bocca-pene o bocca-vagina) e innescata dalla visione di materiali pornografici.
Ne deriverebbe che la consistenza dell’erezione peniena e/o il raggiungimento dell’orgasmo sia inibita e contrastata dai tentativi di penetrazione vaginale. Ipotizzerei la presenza di una tendenza compulsiva alla masturbazione associata alla visione di materiale pornografico ed un comportamento internet-dipendente, per scopi sessuali.
Questa situazione potrebbe essere correlata a diverse cause e motivazioni che andrebbero indagate professionalmente, perché solo facendo una corretta diagnosi psico-sessuologica si può comprendere e proporre una psicoterapia mirata alla soluzione del problema.
Generalmente questi comportamenti vengono difficilmente vissuti come problematici da chi li compie e quindi raramente queste persone si rivolgono allo specialista spontaneamente.
Il suo ragazzo dovrebbe, quantomeno, rendersi conto delle conseguenze negative che questi comportamenti sessuali hanno sulla vostra relazione.
Il mio suggerimento è quello di verificare, parlando con lui, quanto questi comportamenti siano necessari per alimentare e fruire del piacere sessuale o quanto invece costituiscano una scambio ludico ed estemporaneo ad integrazione del fare l’amore (coitale, "penetrativo o insertivo").